Approfondimento: lo stress lavoro-correlato visto dagli studiosi – Caplan (I)

Approfondimento del post “Lo stress lavoro-correlato

Uno dei modelli a mio parere più interessanti è quello messo a punto da un gruppo di psicologi sociali e del lavoro a fine anni ’70: il modello del Fit Persona/Ambiente o P/E (personal/environment). Oggi voglio farvelo scoprire.

Rifacendosi alla famosa teoria del campo lewiniana C = f (PxA), questo modello tiene conto non solo della persona (abilità, aspettative, motivazioni, rappresentazioni sociali) ma anche di parametri obiettivi dell’ambiente. Il suo valore è costituito anche dal fatto che rappresenta un disegno teorico equilibrato che controbilancia la tendenza ad ipervalorizzare la valutazione personale e psicologica: integra l’approccio psico-sociologico con quello classico organizzativo.

bilancia2Il modello P/E tiene particolarmente da conto della distinzione tra elemento soggettivo ed oggettivo. Sostiene infatti che sia possibile dapprima misurare oggettivamente sia la persona che l’ambiente ed in un secondo momento la percezione che il soggetto ha sia di sé che dell’ambiente che lo circonda.

All’interno del contesto organizzativo, la relazione P/E viene vista secondo due prospettive: il bisogni/risorse, considerato dalla parte del lavoratore, che identifica da un lato i bisogni della persona e dall’altro le possibilità che l’organizzazione offre per soddisfarli. La seconda prospettiva è definita abilità/domanda, vista dal punto di vista dell’organizzazione, e mette a fuoco le capacità che ha il lavoratore per far fronte alle richieste del lavoro.

Modello_CaplanNel modello P/E vengono presi in considerazione quattro parametri fondamentali. Dal versante oggettivo troviamo le richieste organizzative dell’ambiente (ROA), intese come compiti, regole, metodi, ecc. e la dotazione organizzativa della persona (DOP), ossia le caratteristiche oggettive possedute in relazione alla mansione da svolgere. Dal versante soggettivo troviamo la percezione che il lavoratore ha dei due ambiti appena citati e dunque abbiamo la rappresentazione delle richieste dell’organizzazione (SROA) e la rappresentazione della propria capacità di rispondervi (SDOP).

Tra questi quattro parametri si vengono ad instaurare delle relazioni a soffietto che andremo però ad indagare nel prossimo post.

(Favretto, 2005; Avallone, 2011)

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